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La rabbia come difesa della nostra integrità

 

 

 

Prima di parlare di uno dei sentimenti più diffusi nella quotidianità, la rabbia, ricordo che in un articolo pubblicato precedentemente e che potete leggere cliccando qui, vi ho parlato di un’altra emozione, la tristezza e, legato ad essa, il pianto, e di come tutti abbiamo bisogno di piangere per scaricare il dolore e la tristezza causate da ferite fisiche ed emotive subite nell’infanzia.

Ai bambini viene insegnato di non piangere e, in molti casi, sono puniti e sgridati quando lo fanno. Per i maschi la cosa si aggrava, poichè viene insegnato loro che piangere non è una cosa da uomini. L’inibizione del pianto provoca una grande tensione cronica nei muscoli del canale interno del corpo che sovrintende le funzioni respiratorie e alimentari, le vie respiratorie si contraggono, la respirazione, l’energia e la capacità di espressione vocale sono limitate.

Ma non è solo questo l’effetto dei traumi infantili. Tensioni gravi si sviluppano anche nella muscolatura esterna che, tra le sue principali funzioni, ha quella di muovere il corpo nello spazio. Un corpo riflette la sua storia dolorosa nella perdita di armonia, evidenziando le scissioni che separano i principali segmenti corporei, la testa dal tronco o il bacino dal torace, che distruggono l’integrità della personalità e che non può essere restaurata semplicemente piangendo. Tra le emozioni più forti, invasive e frequenti, c’è sicuramente la rabbia.

 

 

L’emozione che restaura e protegge è la rabbia

 

 

 

La personalità nevrotica si sviluppa solo quando è bloccata

la capacità del bambino di esprimere la rabbia nel momento

in cui la sua personalità subisce un attacco

                                                                            Wilheim Reich

 

 

La rabbia sembra essere l’emozione del nostro tempo; la vediamo e percepiamo spesso nella vita quotidiana, dagli insulti alle donne, ai bambini, ai disabili, agli anziani, dal linguaggio rabbioso della politica, fino al guidatore che impreca contro i pedoni o gli altri utenti della strada.

La rabbia è un’emozione importante nella vita di tutte le creature visto che serve a conservare e proteggere l’integrità fisica e psicologica dell’individuo. Senza rabbia siamo indifesi contro gli assalti a cui la vita ci sottopone. Il bambino fino ai due anni di vita è privo della coordinazione motoria necessaria per esprimere la rabbia, ed ha bisogno della protezione dei genitori. Di sicuro però anche il bimbo così piccolo è in grado di arrabbiarsi, infatti se proviamo a tenerlo fermo, sentiremo i suoi sforzi per liberarsi.

Questa è una tipologia di reazione alla rabbia, anche se inconscia. Così come è una dimostrazione di rabbia, quella del neonato che stringe il palato sul capezzolo della mamma, nel momento in cui lei lo ritira. Quando il bimbo cresce, risponderà con rabbia ad ogni violazione della sua integrità o del suo spazio, che comprende anche i suoi averi personali; se la rabbia non riesce a proteggere la sua integrità, allora ecco che scoppia il pianto, che dimostra il suo sentirsi indifeso verso il trauma subito.

 

 

Anche il neonato ha reazioni rabbiose, ad esempio quando la mamma ritira il capezzolo mentre lo sta allattando

 

 

Wilheim Reich, noto medico, psichiatra e psicanalista del primo Novecento, afferma che la personalità nevrotica si sviluppa solo quando è bloccata la capacità del bambino di esprimere la rabbia nel momento in cui la sua personalità subisce un attacco. Con l’esercizio corporeo bioenergetico si sciolgono i muscoli tesi che hanno bloccato l’espressione della rabbia, facilitando e promuovendo la capacità di esprimerla. Molti all’inizio riferiscono di non sentire nessuna rabbia e di non riuscire ad esprimerla per i loro movimenti troppo meccanici, eppure hanno buoni motivi per essere arrabbiati per tutto quello che hanno subito.

 

Esercizio corporeo di bioenergetica:

Allungamento delle braccia sopra la testa

 

Uno degli esercizi di bioenergetica, consiste nell’ allungamento delle braccia sopra la testa; questo allungamento deve essere totale, come se si volesse toccare il cielo e il movimento deve partire dal suolo, piegando le ginocchia e sollevando leggermente i talloni, tenendo il corpo verso l’alto e il corpo incurvato come una arco e ancorato ai piedi. Quando si riesce a ottenere questa posizione, il movimento fluisce liberamente e così l’emozione.

 

 

 

 

esercizio bioenergetica paola dondoli

 

 

 

Tutti sembriamo avere una rabbia repressa, equivalente in molti casi ad una rabbia omicida, che non è stata espressa da bambini quando per qualche motivo abbiamo sofferto. L’argomento è di fondamentale importanza se vogliamo crescere bambini più sereni e avere adulti più consapevoli.

 

E tu come esprimi la tua rabbia? E non dire che è un sentimento che non conosci, perchè tutti prima o poi l’abbiamo provato, più o meno forte!

Lascia un commento qui sotto, fammi sapere cosa ne pensi

 

 

 

 

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